venerdì 18 gennaio 2013

168 - La pronuncia di C e G

LA PRONUNCIA DELLA C E DELLA G

Le lettere C e G hanno due pronunce diverse, a seconda della vocale che segue;
se dopo la C e la G ci sono le vocali A, O, U la pronuncia è gutturale (cioè fatta con la gola) come in caldo, cono, culto, gallo, gobbo, gusto
se dopo la C e la G ci sono le vocali E, I la pronuncia è palatale (cioè fatta premendo la lingua contro il palato) come in celeste, cima, geografia, gita
C e G hanno un suono gutturale anche quando sono seguite da HI, HE, come in mucche, chiodo, pieghe, ghibli.
Seguite da un’altra consonante, C e G hanno sempre un suono gutturale, tranne G seguita da L [vedi una prossima lezione] e G seguita da N [vedi una prossima lezione]. La lettera C preceduta da S ha un suono particolare [vedi una prossima lezione]

Ascolta queste canzoni: nel testo sono evidenziate in rosso tutte le parole con C e con G.


ADRIANO CELENTANO: IL RAGAZZO DELLA VIA GLUCK (1966)

Questa è la storia di uno di noi,
anche lui nato per caso in via Gluck,
in una casa, fuori città,
gente tranquilla, che lavorava.
Là dove c'era l'erba ora c'è una città,
e quella casa in mezzo al verde ormai,
dove sarà?

Questo ragazzo della via Gluck,
si divertiva a giocare con me,
ma un giorno disse: vado in città,
e lo diceva mentre piangeva,
io gli domando: amico,
non sei contento?
Vai finalmente a stare in città.
Là troverai le cose che non hai avuto qui,
potrai lavarti in casa senza andar giù nel cortile!

Mio caro amico, disse,
qui sono nato e in questa strada
ora lascio il mio cuore.
Ma come fai a non capire?
È una fortuna, per voi che restate
a piedi nudi a giocare nei prati,
mentre là in centro respiro il cemento.
Ma verrà un giorno che ritornerò ancora qui
e sentirò l'amico treno che fischia così,
"wa wa"!

Passano gli anni, ma otto son lunghi,
però quel ragazzo ne ha fatta di strada,
ma non si scorda la sua prima casa,
ora coi soldi lui può comperarla;
torna e non trova gli amici che aveva,
solo case su case,
catrame e cemento.

Là dove c'era l'erba ora c'è una città,
e quella casa in mezzo al verde ormai dove sarà.

Eh non so, non so perché continuano
a costruire, le case
e non lasciano l'erba
non lasciano l'erba
non lasciano l'erba
non lasciano l'erba

Eh no,
se andiamo avanti così, chissà
come si farà,
chissà...

Link per la canzone:

PAOLO CONTE: GELATO AL LIMON (1979)

Un gelato al limon gelato al limon gelato al limon
sprofondati in fondo a una
città
un
gelato al limon
è vero limon.
Ti
piace?
Mentre un`altra estate se ne va.
Libertà e perline
colorate,ecco quello che io ti darò
e la sensualità delle vite disperate,
ecco il dono che io ti farò,
donna
che stai entrando nella mia vita con una valigia di perplessità
ah, non aver paura
che sia già finita ancora tante cose quest'uomo ti darà.
E un gelato al limon gelato al limon gelato al limon
sprofondati in fondo a una
città:
un
gelato al limon gelato al limon gelato al limon,
mentre un'altra estate passerà.
Ti offro una
doccia ai bagni diurni che sono degli abissi di tiepidità,
dove
come oceani notturni
rimbombano le
voci della tua città.
Ti offro la luna del
pomeriggio
per il
sogno arabo che ami tu
e una stretta forte della mia mano
per te donna
che non mi scappi più:
e un
gelato al limon gelato al limon, gelato al limon.
 
E ti offro l'
intelligenza degli elettricisti,così almeno un po’ di luce avrà
la nostra stanza
negli alberghi tristi,
dove la notte
calda ci scioglierà. Come un gelato al limon, gelato al limon, gelato al limon…

Link per la canzone:

LUCIO BATTISTI: SÌ, VIAGGIARE (1977)

Quel gran genio del mio amico
lui saprebbe
cosa fare,
lui saprebbe
come aggiustare con un cacciavite in mano fa miracoli.
Ti
regolerebbe il minimo
alzandolo un po'
e non
picchieresti in testa così forte no
e potresti ripartire
certamente non volare
ma
viaggiare.
viaggiare
evitando le
buche più dure,
senza per questo
cadere nelle tue paure,gentilmente senza fumo con amore:dolcemente viaggiare rallentando per poi accelerare con un ritmo fluente di vita nel cuore gentilmente senza strappi al motore.
E tornare a
viaggiare
e di notte
con i fari illuminare chiaramente la strada per saper dove andarecon coraggio gentilmente, gentilmente,dolcemente viaggiare.


Quelgran genio del mio amico,  
con le mani sporche d'olio  
capirebbe molto meglio, meglio certo di buttare, riparare.
Pulirebbe forse il filtro
soffiandoci un po'  
scinderesti poi la gente
quella
chiara dalla no
e potresti ripartire
certamente non volare ma viaggiare.
viaggiare….
Link per ascoltare la canzone:

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