giovedì 26 settembre 2013

189 - Il tempo meteorologico



IL TEMPO METEOROLOGICO

Un territorio terrestre è vivo perché interessato dai fenomeni meteorologici, che normalmente chiamiamo tempo meteorologico. Esso è dovuto alla presenza di 2 elementi fondamentali:
- il Sole
- le precipitazioni.
Il Sole dà luce e calore al territorio. Esso fornisce l’energia necessaria perché sulla Terra si compia il ciclo dell’acqua, che evapora dagli oceani, dai laghi e dai fiumi, si trasforma in nuvole e ricade sotto forma di precipitazioni (pioggia, neve, grandine).
La luce del Sole, inoltre, scalda l’aria e permette la vita degli organismi; serve alle piante per compiere la fotosintesi, cioè il processo che permette loro di crescere; regola la vita quotidiana nell’alternarsi del giorno e della notte.



       Il giorno e la notte sulla Terra

    Giorno di sole
 
    Giorno di pioggia


L’ATMOSFERA

L’atmosfera è l’involucro d’aria che circonda la Terra [per approfondire, puoi vedere la Lezione 183 – Le parole delle Scienze 4: la Terra, pubblicato su questo blog nel maggio 2013]. Essa viene suddivisa in strati, il più basso dei quali si chiama troposfera ed è quello che maggiormente interessa agli esseri viventi.
Infatti la troposfera ha 2 caratteristiche fondamentali:
1-     contiene quasi tutta l’aria che forma l’atmosfera (negli strati superiori l’aria è così rarefatta che non è possibile respirare)
2-     ha una temperatura che diminuisce rapidamente con l’altezza: si va da +16°C al livello del mare (valore medio) a -50°C a 12 chilometri di quota, cioè il limite della troposfera.
Nella troposfera si verificano tutti i fenomeni meteorologici: la formazione delle nuvole, dei venti e delle precipitazioni. Per questo al di sopra della troposfera il cielo è sempre sereno.

L’immagine successiva ti permette di capire meglio qual è lo spessore della troposfera.


LA TEMPERATURA DELL’ARIA

L’aria viene riscaldata quasi interamente dal Sole, però in maniera indiretta: infatti i raggi del Sole attraversano l’atmosfera e scaldano il suolo; a sua volta il suolo, come se fosse un radiatore, spinge il calore nell’aria e la riscalda.
La temperatura dell’aria varia in base all’altezza del Sole sull’orizzonte: esso scalda di più quando è alto nel cielo, infatti i suoi raggi cadono perpendicolarmente e sono concentrati su uno spazio più piccolo, invece, quando il Sole è più basso, i suoi raggi cadono obliqui e sono dispersi su uno spazio più grande. Puoi vedere questo fenomeno nell’immagine seguente:


Inoltre la temperatura varia nelle diverse parti del mondo in base a 4 fattori molto importanti:
- la latitudine
- l’altitudine
- la presenza di grandi masse d’acqua
- le correnti marine.
La latitudine influisce sulla temperatura, perché nelle zone equatoriali i raggi del Sole arrivano perpendicolari, cioè colpiscono la Terra più da vicino e riscaldano una porzione più ristretta di terreno; invece, mano a mano che ci si sposta verso i Poli, arrivano più inclinati, più lontani e riscaldano una porzione più vasta di terreno. Quindi all’equatore fa più caldo e andando verso i Poli fa sempre più freddo.
L’altitudine influisce sulla temperatura, perché mano a mano che l’altitudine aumenta, l’aria è sempre più rarefatta, cioè contiene meno gas, i quali hanno la funzione di trattenere il calore del Sole. Quindi più si sale, più fa freddo.
La presenza di grandi masse d’aria influisce sulla temperatura, perché oceani, mari e grandi laghi assorbono il calore solare durante l’estate e lo restituiscono lentamente durante l’inverno. Quindi le zone vicine al mare hanno un clima più mite rispetto a quelle lontane (clima più mite significa che d’estate fa più fresco e d’inverno fa più caldo).
Le correnti marine influiscono sulla temperatura, perché se in un posto arriva una corrente marina calda, l’aria è più mite, mentre se in un posto arriva una corrente marina fredda, l’aria sarà più fredda.

Studiando Geografia è importante conoscere l’escursione termica di un posto, ossia la variazione di temperatura tra il momento più caldo e quello più freddo; se si calcola nell’arco di un anno si chiama escursione termica annua, se si calcola nell’arco di un giorno si chiama escursione termica diurna.

Ricorda, inoltre, che in base alla temperatura dell’aria, ai venti e alle precipitazioni, in un certo luogo abbiamo un certo tipo di clima e, di conseguenza, un certo tipo di flora (= la vegetazione) e di fauna (= animali).
Osserva le 4 immagini seguenti: rappresentano 4 ambienti completamente diversi, per la vegetazione e gli animali che vi si possono trovare. La loro diversità è dovuta al clima diverso delle 4 località, cioè alla temperatura, alle precipitazioni e ai venti.

 
 
 
 

IL VENTO

Il vento è una massa d’aria che si sposta parallelamente alla superficie terrestre. Esso ha origine dal diverso riscaldamento dell’aria in due zone vicine, infatti l’aria tende sempre a spostarsi dalla zona più verso quella più calda.

Per capire come nasce il vento, puoi osservare ciò che succede in casa in un giorno d’inverno.


All’esterno l’aria è sicuramente più fredda che in casa: supponiamo che fuori la temperatura sia di 0°C, mentre in casa sia di 20°C.
La differenza di temperatura corrisponde a una differenza di pressione: fuori l’aria fredda, più pesante, determina una condizione di alta pressione, mentre dentro casa l’aria calda, più leggera, determina una condizione di bassa pressione.
Se apriamo la porta, la differenza di pressione provoca un movimento d’aria nei due sensi: l’aria fredda entra in casa dal basso e occupa il vuoto lasciato dall’aria calda, che esce dall’alto in senso contrario.

LE NUVOLE E LE PRECIPITAZIONI

L’aria contiene sempre una certa quantità d’acqua, che evapora dalla superficie di mari, laghi e fiumi: normalmente essa non è visibile. Quando sale, quest’acqua (o meglio, vapore acqueo) incontra delle zone d’aria più fredde e, allorché supera il livello di condensazione, si aggrega (= si unisce) in tante goccioline più grandi e visibili, che formano le nuvole (o nubi). Queste goccioline sono però ancora leggere e quindi sono in grado di rimanere sospese nell’aria.
Quando le nuvole si raffreddano ulteriormente, al loro interno le gocce d’acqua si trasformano in precipitazioni, cioè in acqua più pesante, che precipita (= cade) al suolo.
Esistono 3 tipi di precipitazioni:
-         la pioggia (quando le gocce d’acqua rimangono allo stato liquido
-         la neve (quando le gocce d’acqua si solidificano in cristalli di ghiaccio)
-         la grandine (quando le gocce d’acqua si solidificano in chicchi di ghiaccio)

La pioggia è formata da gocce d’acqua che possono avere un diametro fino a 5 millimetri; durante un forte temporale la pioggia arriva a terra con una velocità di quasi 20 chilometri all’ora.
La neve si forma quando la temperatura dell’aria a livello del suolo è pari a circa 0°C. Cadendo, i cristalli di ghiaccio si uniscono tra loro, formando cristalli sempre più grandi, finché diventano fiocchi più o meno grandi. Visti al microscopio, i cristalli di neve hanno una forma esagonale e sono uno diverso dall’altro.
La grandine si forma in condizioni particolari, all’interno di nuvole molto sviluppate in verticale. Le goccioline d’acqua che stanno cadendo, vengono risospinte dal vento sulla sommità della nube e qui ghiacciano. Quando questo fenomeno si ripete più volte, il chicco di grandine continua a crescere e diventa così pesante da cadere al suolo.


Pioggia
Neve
Grandine



SCHEDE SEMPLIFICATE (per alunni NAI)

COME SI FORMA LA PIOGGIA:


1. Il Sole fa evaporare l’acqua del mare, che diventa vapore acqueo;
2. Anche dal suolo evapora acqua: questo fenomeno si chiama traspirazione;
3. L’aria è sempre piena di vapore acqueo, ma noi non lo vediamo;
4. Il vento spinge l’aria umida sulla terraferma;
5. La montagna è un grande piano inclinato, che costringe l’aria a salire in alto; oltre un certo livello (livello di condensazione) il vapore acqueo si unisce in tante goccioline più grandi e visibili, che formano le nuvole (o nubi);
6. Salendo la nube si raffredda ulteriormente e all’interno si forma la pioggia, che precipita (= cade) al suolo.

Esistono 3 tipi di precipitazioni:
-         la pioggia (quando le gocce d’acqua rimangono allo stato liquido
-         la neve (quando le gocce d’acqua si solidificano in cristalli di ghiaccio o fiocchi)
-         la grandine (quando le gocce d’acqua si solidificano in chicchi di ghiaccio).


Pioggia
Neve
Grandine

NOZIONI GRAMMATICALI:
SINGOLARE
PLURALE
SINGOLARE CON L’ARTICOLO
PLURALE CON L’ARTICOLO
Sole
Soli
Il Sole
I soli
Acqua
Acque
L’acqua
Le acque
Mare
Mari
Il mare
I mari
Suolo
Suoli
Il suolo
I suoli
Vento
Venti
Il vento
I venti
Nuvola
Nuvole
La nuvola
Le nuvole
Nube
Nubi
La nube
Le nubi
Pioggia
Piogge
La pioggia
Le piogge
Tipo
Tipi
Il tipo
I tipi
Precipitazione
Precipitazioni
La precipitazione
Le precipitazioni
Goccia
Gocce
La goccia
Le gocce
Neve
Nevi
La neve
Le nevi
Cristallo
Cristalli
Il cristallo
I cristalli
Ghiaccio
Ghiacci
Il ghiaccio
I ghiacci
Fiocco
Fiocchi
Il fiocco
I fiocchi
Grandine
Grandini
La grandine
Le grandini
Chicco
Chicchi
Il chicco
I chicchi

I verbi usati in questo testo

l’infinito di fa: fare
l’infinito di diventa: diventare
l’infinito di evapora: evaporare
l’infinito di vediamo: vedere
l’infinito di spinge: spingere
l’infinito di costringe: costringere
l’infinito di si unisce: unirsi (unire)
l’infinito di formano: formare
l’infinito di salendo: salire
l’infinito di si raffredda: raffreddarsi (raffreddare)
l’infinito di si forma: formarsi (formare)
l’infinito di precipita: precipitare
l’infinito di cade: cadere
l’infinito di esistono: esistere
l’infinito di rimangono: rimanere
l’infinito di si solidificano: solidificarsi (solidificare)
                                  

mercoledì 11 settembre 2013

188 - Mari e coste


IL MARE E LA COSTA


Tra la terraferma e il mare si trova un tipo di terreno che si chiama costa.
Ci sono 2 tipi di coste: la costa alta e la costa bassa.
La costa alta (che può elevarsi anche per molti metri) si ha quando la montagna o la collina arrivano fino al mare. La costa alta ha una grande varietà di forme: può avere le pareti a picco o molto ripide, sporgenze (promontori), rientranze (calette), piccole spiagge. Spesso presenta forme di erosione spettacolari, come grotte, archi naturali e grandi scogli isolati (detti faraglioni),
La costa bassa ha alle spalle una pianura e la sua pendenza verso il mare è molto lieve. La costa bassa è formata da spiagge, solitamente di sabbia, che si generano per l’accumularsi di detriti trasportati dai fiumi e poi distribuiti dalle onde del mare e dalle correnti.

Costa alta in Puglia
Costa bassa in Puglia

Il mare, con le sue onde, le correnti e le maree, modifica la forma delle coste; ma la forma della costa è dovuta anche al tipo di roccia (più dura o più tenera) e alla profondità del fondale marino.

IL FONDO MARINO

Visto dalla costa, il mare sembra una grande distesa piatta d’acqua dello stesso colore. In realtà il fondo marino è molto vario e movimentato. Esso è di solito formato da 3 zone principali, che, partendo dalla costa, sono:
1-     la piattaforma continentale
2-     la scarpata continentale
3-     la piana abissale.
Osserva l’immagine:


- La piattaforma continentale è il prolungamento dei continenti sotto il livello del mare. È una superficie quasi orizzontale, simile a una pianura, che inizia dalla linea di costa e scende con leggera inclinazione fino a circa 200 metri di profondità.
Nella piattaforma continentale si trovano molte forme di vita: alghe, molluschi, pesci. Qui la luce, necessaria agli organismi vegetali e animali, penetra ancora nell’acqua.
- La scarpata continentale è una superficie che scende rapida fino a circa 2.000 metri di profondità. Essa è solcata da profonde valli (chiamate canyon sottomarini), e poiché qui la luce del Sole quasi non arriva, le forme di vita vegetale e animale sono praticamente assenti.
- La piana abissale si trova oltre la scarpata continentale e può arrivare fino a 6.000 metri di profondità. È in larga parte pianeggiante o con lievi ondulazioni, ma vi si possono incontrare delle montagne sommerse; a volte si tratta di vulcani sottomarini, che, quando sono molto alti, possono anche emergere dall’acqua. Sul fondo della piana abissale si aprono delle fosse, profonde anche oltre i 10.000 metri (la più profonda al mondo è la Fossa delle Marianne, che si trova tra Giappone, Filippine e Nuova Guinea, e giunge a quasi 11.000 metri di profondità).
Nelle profondità della piana abissale c’è il buio assoluto e le forme di vita sono del tutto assenti.

IL MOTO ONDOSO

Soffiando sulla superficie del mare, il vento crea delle increspature: le onde. Esse durano per molto tempo, anche quando il vento è cessato, e si muovono anche per centinaia di chilometri. È per questo che in mare ci sono onde, anche se il vento non soffia.
Le onde si comportano diversamente in base alla profondità del mare.
In acque profonde le onde causano un moto prevalentemente verticale dell’acqua e la rimescolano soltanto fino a una certa profondità: al di sotto l’acqua è calma.
Vicino alla costa le onde incontrano acqua sempre più bassa, perciò sentono la resistenza del fondo e si rompono, provocando un movimento dell’acqua essenzialmente orizzontale; si chiama frangente, quando l’onda sale verso la terra (che qui prende il nome di battigia), si chiama risacca, quando l’acqua torna indietro.

Onde sugli scogli
 
Risacca sulla battigia

LE MAREE

La marea è un movimento periodico dell’acqua del mare; infatti, per due volte nell’arco della giornata, il livello dell’acqua si innalza (si ha allora un’alta marea) e si abbassa (bassa marea).
Questo fenomeno si verifica in tutti i mari della Terra, ma in alcune parti è più evidente, in altre meno. Per esempio sulle coste del Mare Adriatico le maree si notano meno, perché sono in media di soli 50 centimetri; invece sulle coste dell’Atlantico si notano di più, perché superano i 2 metri.
La differenza di livello tra alta e bassa marea si chiama ampiezza di marea.
Osserva l’immagine:


Le maree sono provocate dalla forza di attrazione della Luna, combinata con quella del Sole, che però è meno forte, perché esso, anche se è di grandi dimensioni, è molto lontano.


Per capire il disegno, immagina che la terra sia vista come se fossimo sopra il Polo Nord; il lato di fronte alla Luna e quello opposto hanno l’alta marea (rappresentata con un rigonfiamento esagerato degli oceani), mentre il lato intermedio ha la bassa marea. Però, poiché la Terra gira su sé stessa, dopo 6 ore il lato di fronte alla Luna si trova ad essere intermedio ed ha la bassa marea, mentre quello intermedio si trova di fronte alla Luna ed ha l’alta marea. E così via ogni 6 ore.

VARI TIPI DI COSTE

Come già sai ci sono 2 tipi di coste: le coste alte e le coste basse.
Le coste alte possono avere delle pareti molto ripide, anche per centinaia di metri. In questo caso le navi non possono avvicinarsi alla costa e sulla terraferma spesso non è possibile vivere e costruire case. Questo avviene soprattutto nelle coste a falesia, cioè delle coste con le pareti quasi verticali.

 
Coste alte vicino ad Amalfi (Italia)
 
Falesie in Corsica (Francia)

Alla base della parete il mare, erodendo la roccia, può creare grotte, archi naturali, faraglioni (cioè grandi scogli) e altre forme particolari.

Grotte costiere in Puglia (Italia)
Arco costiero in Francia
Faraglioni di Capri (Italia)

Le coste basse sono formate da spiagge coperte di sabbia (o di ciottoli) che scendono in mare con una debole inclinazione. Le spiagge sono l’opera di 2 elementi: i fiumi che trasportano i sedimenti dalle montagne al mare, e il mare che distribuisce questi sedimenti lungo la costa.

    Nella foto: la spiaggia sabbiosa di Rimini (Emilia Romagna)

A volte lungo le spiagge sabbiose si formano dei lidi, cioè delle strisce di sabbia che emergono dal mare a una certa distanza dalla riva; si formano dove si accumulano i materiali depositati dalle onde.
Se uno o più lidi chiudono un tratto di mare quasi completamente, si forma una laguna; l’acqua della laguna si arricchisce di acqua dolce portata dai fiumi e di acqua salata portata dal mare, perché i lidi non chiudono completamente la laguna, ma lasciano dei passaggi chiamati bocche.

 
Il lido di Venezia (Veneto)
La laguna di Eraclea (Veneto)

PENISOLE, ISOLE, ARCIPELAGHI

Il territorio vicino al mare può prendere 3 forme particolari:
1- la penisola
2- l’isola
3- l’arcipelago
Una penisola è un tratto di terra, anche molto grande, che entra nel mare e ne è circondato per tre quarti. L’Italia, ad esempio, è una penisola bagnata dal Mar Mediterraneo, che assume dei nomi particolari a seconda delle terre vicino alle quali si trova. Lo puoi vedere nell’immagine seguente:


Se la penisola è collegata al resto del continente da una striscia di terra più sottile della penisola, questa striscia di terra si chiama istmo. La parte finale della penisola, inoltre, prende il nome di punta o capo. Un tratto di mare tra due punte si chiama stretto.
Sopra: Pointe de Raz, la punta della penisola della Bretagna (Francia)

A sinistra: l’istmo di Corinto (Grecia) visto dal satellite

Una penisola non molto grande prende il nome di promontorio.
Tra un promontorio e l’altro si aprono le insenature, cioè delle piccole spiagge dove si accumula la sabbia portata dai fiumi. Le insenature sono i luoghi ideali per le imbarcazioni e per la costruzione di un porto.
Un’insenatura di ampie dimensioni prende il nome di golfo, mentre un’insenatura piccola, che ha un’entrata stretta del mare e che si allarga quasi in forma circolare, si chiama baia.


Promontori nelle coste del Gargano (Puglia)
 
Il golfo di Napoli (Campania)
 
La baia di São Martinho do Porto (Portogallo)





Un’isola è un territorio completamente circondato dal mare; può essere piccola o anche molto grande.
Un arcipelago è un gruppo di isole vicine e accumunate da elementi naturali, o storici, o culturali.

 
L’isola di Lampedusa (Sicilia)
 
Le isole dell’Arcipelago Toscano (Toscana)

ESERCIZIO 1:
Scrivi il nome degli elementi numerati nel disegno:


1= ________________________ 2= ______________________ 3= _________________________
4= ________________________ 5= ______________________ 6= _________________________
7= ________________________ 8= ______________________ 9= _________________________
10= _______________________

ESERCIZIO 2 (alternativo a 1):
Scrivi il numero corrispondente agli elementi rappresentati nel disegno:
stretto = ___________ spiaggia = ____________  laguna = ____________ golfo = _____________
baia = ___________ penisola = ____________ istmo = ____________ capo = _____________ isola = ______________ arcipelago = ___________________


SCHEDE SEMPLIFICATE (per alunni N.A.I.)

MARI E COSTE


1 = costa alta
2 = costa bassa
3 = spiaggia
4 = penisola (è un tratto di terra che si protende nel mare, da cui è bagnato da 3 lati)
5 = istmo (è una striscia di terra che collega una penisola alla terraferma; l’istmo è più sottile della
      penisola)
6 = punta o capo (è la parte finale di una penisola)
7 = stretto (è un tratto di mare tra 2 punte o capi)
8 = baia (è un’insenatura, cioè un tratto di mare, quasi chiuso dalla terra)
9 = golfo (è un’insenatura ampia e aperta)
10 = laguna (è uno o più tratti di mare che sono rimasti separati dal resto per l’accumulo di sedimenti)
11 = promontorio (è una breve penisola)
12 = isola (è una terra completamente circondata dal mare)
13 = arcipelago (è un gruppo di isole vicine)
14 = arco naturale
15 = faraglione (è un grande scoglio circondato completamente dal mare)
16 = grotta

NOZIONI GRAMMATICALI:
SINGOLARE
PLURALE
SINGOLARE CON L’ARTICOLO
PLURALE CON L’ARTICOLO
Costa
Coste
La costa
Le coste
Spiaggia
Spiagge
La spiaggia
Le spiagge
Penisola
Penisole
La penisola
Le penisole
Istmo
Istmi
L’istmo
Gli istmi
Punta
Punte
La punta
Le punte
Capo
Capi
Il capo
I capi
Stretto
Stretti
Lo stretto
Gli stretti
Insenatura
Insenature
L’insenatura
Le insenature
Baia
Baie
La baia
Le baie
Golfo
Golfi
Il golfo
I golfi
Laguna
Lagune
La laguna
Le lagune
Promontorio
Promontori
Il promontorio
I promontori
Isola
Isole
L’isola
Le isole
Arcipelago
Arcipelaghi
L’arcipelago
Gli arcipelaghi
Arco
Archi
L’arco
Gli archi
Faraglione
Faraglioni
Il faraglione
I faraglioni
Grotta
Grotte
La grotta
Le grotte

I verbi usati in questo testo

l’infinito di è: essere                 
l’infinito di si protende: protendersi (protendere)
l’infinito di bagnato: bagnare
l’infinito di collega: collegare
l’infinito di chiuso: chiudere
l’infinito di sono rimasti: rimanere
l’infinito di separati: separare
l’infinito di circondata/circondato: circondare

Osserva:
Il golfo di Napoli (Campania)
 
La baia di São Martinho do Porto (Portogallo)

Impara questi altri verbi:
il contrario di bagnare è asciugare
il contrario di collegare è disunire     
il contrario di chiudere è aprire
il contrario di separare è unire