LE CARATTERISTICHE DELLA VITA
Che cosa differenzia un essere vivente da una cosa non
vivente? Secondo i biologi un essere vivente può
1) nascere,
crescere e morire
2) nutrirsi
e respirare
3) reagire
agli stimoli
4) riprodursi
Vediamo queste 4 caratteristiche:
1) Il percorso di nascita, crescita e sviluppo,
invecchiamento e morte si chiama ciclo
vitale ed è tipico di ogni individuo.
2) Tutti gli organismi viventi scambiano sostanze con
l’ambiente esterno. Attraverso la nutrizione
i viventi assumono sostanze che servono per la crescita o come combustibile da
cui ottenere energia. Attraverso la respirazione
i viventi introducono ossigeno e lo utilizzano per “bruciare” questo combustibile.
L’insieme delle trasformazioni che permettono agli organismi
di utilizzare le sostanze introdotte, di ricavarne energia e di eliminare i
prodotti di rifiuto si chiama metabolismo.
Gli esseri viventi si nutrono in 2 modi diversi: infatti ci
sono gli organismi autotrofi (che
sono in grado di costruirsi da soli il proprio nutrimento, come le piante) e
gli organismi eterotrofi (che
ottengono le sostanze nutritive da altri esseri viventi, come gli animali).
3) Tutti gli esseri viventi reagiscono agli stimoli esterni
(per esempio un rumore, una minaccia, la luce, ecc.) con una reazione (per esempio con un
movimento).
4) Tutti gli esseri viventi hanno la capacità di riprodursi,
cioè di dare vita a organismi simili a loro stessi. Esiste la riproduzione asessuata (quando il
genitore è uno solo) e la riproduzione
sessuata (quando i genitori sono 2, un maschio e una femmina).
LE CELLULE
Tutti gli organismi sono fatti di cellule: ci sono organismi
unicellulari, cioè composti di una sola cellula, e pluricellulari, cioè
composti di più cellule.
Ogni cellula nasce, si nutre, respira, si riproduce,
eccetera, cioè ha tutte le caratteristiche della vita. Perciò possiamo dire che
la cellula è la più piccola parte di un essere vivente e ne conserva le
caratteristiche fondamentali.
Com’è fatta una cellula animale?
Una cellula animale è composta principalmente da 3 parti:
1- la
membrana cellulare, un involucro che la circonda interamente
2- il
citoplasma, una massa gelatinosa contenente gli organuli cellulari, ognuno dei
quali svolge una specifica attività
3- il
nucleo, che ha il compito di coordinare tutte le attività della cellula e che
contiene il materiale ereditario.
Una cellula vegetale è in parte diversa: infatti possiede
degli organuli specializzati, i cloroplasti, all’interno dei quali si svolge la
fotosintesi clorofilliana: questa è un processo chimico, che utilizza l’energia
della luce per trasformare acqua e anidride carbonica, assorbite dall’ambiente
esterno, in glucosio (uno zucchero semplice) e in ossigeno.
Ci sono, inoltre, due tipi di cellule: la cellula eucariote
e la cellula procariote.
Gli organismi pluricellulari r quelli unicellulari più
complessi sono organismi eucarioti, cioè hanno cellule con un nucleo ben
delimitato e organuli cellulari.
Ma esistono anche organismi unicellulari molto semplici, che
non hanno un vero e proprio nucleo e che perciò hanno il materiale ereditario
libero nel citoplasma; questi organismi sono detti procarioti.
DALLA CELLULA ALL’ORGANISMO
Le cellule di un organismo pluricellulare hanno bisogno di
altre cellule dell’organismo per svolgere la loro funzione. Si può dire che le
cellule si sono specializzate a svolgere un certo compito, assumendo forme e
funzioni particolari.
Cellule con forma, caratteristiche e funzioni simili costituiscono
un tessuto.
Negli animali i tessuti possono essere raggruppati in 4
categorie:
1- i
tessuti epiteliali, con funzioni di rivestimento e di protezione
2- i
tessuti connettivi, che hanno diverse funzioni
3- i
tessuti muscolari, che consentono i movimenti dell’organismo
4- il
tessuto nervoso, capace di ricevere e trasmettere gli stimoli nervosi
Un insieme di tessuti con uno stesso compito forma un organo
(per esempio il cuore o i polmoni negli animali, oppure le foglie e le radici
nelle piante).
Organi diversi che hanno uno stesso compito formano un
apparato (costituito da tessuti diversi) o un sistema (costituito dallo stesso
tipo di tessuto).
L’insieme di più apparati e sistemi forma un organismo, cioè
un singolo individuo capace di vita indipendente.
LA CLASSIFICAZIONE DEI VIVENTI
Oggi in tutto il mondo gli organismi viventi vengono
classificati secondo un sistema inventato dal naturalista svedese Carlo Linneo
(1707-1778), che si basa sul concetto di specie, che è l’insieme di tutti gli
organismi con caratteristiche simili che, accoppiandosi, generano figli
fertili, cioè a loro volta capaci di riprodursi.
Secondo la classificazione di Linneo ogni vivente (pianta o
animale) ha, oltre al nome comune, un nome scientifico formato da due parole
latine: il primo (scritto con l’iniziale maiuscola) indica il genere a cui un
organismo appartiene, il secondo (scritto con la minuscola) indica la specie.
La classificazione di Linneo è stata in parte modificata da
quando, nel XIX secolo, Darwin ha introdotto negli studi scientifici il
concetto di evoluzione, secondo la quale le specie cambiano nel tempo e gli
organismi “nuovi” derivano dalla modificazione di un organismo vissuto in
precedenza, un loro antenato.
La modifica più importante fatta nella classificazione di Linneo
è quella che riguarda i grandi regni della natura, che oggi si ritiene siano 5:
1- monere
2- protisti
3- funghi
4- piante
5- animali.
LE MONERE
Le monere sono gli organismi viventi più semplici che
esistono in natura; comprendono i batteri e le alghe azzurre, organismi adatti
a vivere nei più diversi ambienti e formati da una sola cellula molto semplice.
I PROTISTI
I protisti (la cui vita è legata alla presenza dell’acqua)
sono organismi eucarioti prevalentemente unicellulari. Comparsi sulla Terra
probabilmente un miliardo di anni fa, vengono suddivisi in 3 grandi gruppi: i
protozoi, le alghe e i funghi mucillaginosi.
I FUNGHI
I funghi sono organismi unicellulari o pluricellulari
eterotrofi e hanno caratteristiche intermedie tra quelle degli animali e quelle
delle piante.
LE PIANTE
Le piante sono organismi eucarioti pluricellulari autotrofi,
in grado di produrre le sostanze di cui hanno bisogno attraverso la fotosintesi
clorofilliana. Come già sai, mediante questo processo le piante producono
glucosio e ossigeno: il glucosio serve alle piante stesse come materiale per i
propri tessuti e come combustibile per ricavare energia. L’ossigeno viene
liberato nell’aria: è un gas indispensabile per la respirazione di tutti gli
esseri viventi; per questo le piante sono così importanti per la vita sulla
Terra.
LA CIRCOLAZIONE E LA TRASPIRAZIONE
Nella maggior parte dei vegetali è presente un sistema di
trasporto, attraverso il quale circolano, disciolte in acqua, le sostanze
indispensabili per la vita delle piante. Acqua e sali minerali vengono
assorbiti dalle radici e costituiscono la linfa grezza; essa scorre verso le foglie, dove avviene la fotosintesi.
Qui la linfa si arricchisce di glucosio (diventando linfa elaborata) e
ridiscende lungo la pianta, portando a tutte le cellule il nutrimento.
L’acqua in più (in eccesso) viene poi eliminata, sotto forma
di vapore acqueo, nel processo di traspirazione, che avviene soprattutto
attraverso le foglie.
VARI TIPI DI PIANTE
Oggi sulla Terra esistono piante rimaste simili alle piante
primitive e piante che hanno avuto un complesso processo di evoluzione.
Le briofite sono le dirette discendenti dei primi vegetali
che si diffusero sulla terraferma, rimanendo però dipendenti dall’acqua. Sono
piante senza un sistema di trasporto delle sostanze: infatti, assorbono l’acqua
come spugne e la distribuiscono lentamente a tutte le cellule. Poiché non hanno
tessuti di sostegno, sono generalmente di piccole dimensioni. Tra le briofite
ci sono i muschi.
Le pteridofite sono piante che hanno sviluppato un sistema
di trasporto delle sostanze, ma che hanno ancora bisogno dell’acqua per la
riproduzione; per questo si trovano principalmente negli ambienti umidi. Tra di
esse ci sono le felci.
Le spermatofite sono piante dotate di un sistema di trasporto
delle sostanze e capaci di produrre semi, ossia capaci di riprodursi anche in
assenza di acqua e anche dopo molto tempo. Esse si suddividono in gimnosperme e
angiosperme. Le gimnosperme (di cui fanno parte le conifere) non producono
fiori e frutti, mentre le angiosperme sì.
LE FOGLIE
Fotosintesi, respirazione e
traspirazione in una pianta avvengono mediante le foglie.
La forma di una foglia è in
genere larga e appiattita; questo permette alla foglia di esporre alla luce un
gran numero di cloroplasti (degli
organuli specializzati proprio nella fotosintesi clorofilliana) e di facilitare
gli scambi gassosi con l’ambiente. Questi scambi avvengono soprattutto
attraverso gli stomi, cioè delle
aperture regolabili presenti principalmente sulla parte meno esposta ai raggi
solari.
Le radici sono gli organi usati da una pianta per assorbire dall’ambiente esterno acqua e sali minerali. Queste sostanze entrano nelle radici diventando linfa grezza, che viene trasportata nelle foglie e trasformata in linfa elaborata.
L’insieme delle radici forma l’apparato radicale: in genere esso scende nel suolo (sotto terra) e in questo modo assolve anche all’importante funzione di ancorare la pianta al terreno.
Alcune specie vegetali hanno anche delle radici secondarie che crescono non nel suolo ma all’aperto: si chiamano radici aeree e le troviamo soprattutto nelle piante delle foreste pluviali, dove l’umidità è così alta che l’acqua può essere assorbita anche dall’aria.
Alcune piante usano le radici come un deposito per immagazzinare le sostanze nutritive. Per esempio la parte che noi mangiamo delle rape, delle carote e dei rapanelli sono proprio le loro radici, ricche di acqua e di sostanze zuccherine.
In generale si distinguono due tipi di radici: le radici fascicolate e le radici a fittone.
Il fusto collega tra loro le
radici e le foglie, permettendo il trasporto della linfa e dando sostegno all’intera
pianta.
Il fusto può avere consistenza,
dimensioni e forme differenti: nelle specie di piccole dimensioni è erbaceo, ma
in quelle più grandi è legnoso. Alcune piante hanno fusti volubili, capaci cioè
di avvolgersi intorno a sostegni; alcune di queste hanno fusti provvisti di
radici avventizie, che permettono alle piante di “arrampicarsi” sui sostegni e
di assorbire sostanze dal sostegno stesso. In alcune piante il fusto si
sviluppa sotto terra e si chiama bulbo: le cipolle, per esempio, sono il fusto
della pianta di cipolla.
Infine ci sono piante con fusti
succulenti, così detti perché capaci di immagazzinare acqua; sono tipici, per
esempio, dei cactus dei deserti.
I FIORI
Nelle spermatofite, le piante più
evolute, la riproduzione è soprattutto sessuata, in particolare nelle
angiosperme, che sono le uniche piante capaci di produrre fiori.
All’interno del fiore, nelle antere in cima agli stami, viene prodotto il polline, una polverina contenente i
gameti maschili. I gameti femminili (ovuli)
sono invece protetti nell’ovario,
contenuto nel pistillo. Perché
avvenga la fecondazione, il polline deve prima raggiungere gli organi
femminili, cioè deve avvenire l’impollinazione
del fiore.
L’impollinazione avviene tramite
gli animali (in particolare gli insetti), oppure tramite il vento o l’acqua.
Per questo ha nomi diversi, come puoi vedere dalla figura:
Quando il polline raggiunge lo stimma del pistillo, introduce nello
stilo un filamento (tubetto pollinico),
attraverso il quale i gameti maschili scendono nell’ovario. Qui si uniscono
agli ovuli, fecondandoli.
Una volta fecondati, gli ovuli si
trasformano in semi. A questo punto
il fiore appassisce, mentre l’ovario si trasforma in un frutto, per proteggere i semi che contiene al suo interno.
Quando un seme trova un terreno
adatto e condizioni di temperatura e umidità giusti, inizia il processo di germinazione: il seme dà origine a una
nuova pianta.
GLI ANIMALI
Tutti gli animali hanno in comune
2 caratteristiche fondamentali:
1- sono
pluricellulari e le loro cellule sono altamente specializzate, cioè svolgono
funzioni specifiche
2- sono
eterotrofi, in quanto si nutrono di altri organismi viventi, animali o
vegetali.
Malgrado questo, gli animali in
realtà sono molto diversi tra loro: una delle differenze principali è quella
tra invertebrati (animali senza
colonna vertebrale – sono il 97% di tutte le specie animali) e vertebrati (animali con colonna
vertebrale).
Inoltre tra gli animali vi sono
differenze per quanto riguarda
-
la digestione
-
la respirazione
-
la circolazione delle sostanze nutritive
-
l’escrezione dei prodotti di rifiuto
-
la riproduzione
-
lo sviluppo dell’embrione, cioè di un nuovo individuo
DIVERSI TIPI DI ANIMALI INVERTEBRATI
Gli animali invertebrati si
distinguono nei seguenti gruppi:
· i poriferi, gli animali invertebrati più
semplici.
Esempio:
una spugna
|
· i celenterati, animali molto antichi e
quasi esclusivamente marini.
Esempi:
un polipo
|
una medusa
|
· i vermi, animali di diversi tipi, con il
corpo molle e allungato, dotati di veri e propri organi.
Esempi:
una sanguisuga
|
un lombrico
|
· i molluschi, animali dal corpo molle, in
alcuni casi protetto da una conchiglia esterna o interna, in altri casi senza
protezione.
Esempi:
una vongola
|
una cozza
|
||
un’ostrica
|
una chiocciola
|
· gli artropodi, animali con zampe
articolate, il corpo diviso in segmenti e un esoscheletro (un robusto
rivestimento esterno). Essi si dividono in 4 classi:
-
i miriapodi
Esempi:
un centopiedi
|
un millepiedi
|
-
i crostacei
Esempi:
un granchio
|
un’aragosta
|
-
gli aracnidi
Esempi:
un ragno
|
uno scorpione
|
-
gli insetti
(il gruppo di animali più numeroso – quasi un milione di specie – che vive in
tutti gli ambienti della Terra; essi hanno un corpo composto da 3 regioni ben
distinte: il capo, il torace, l’addome)
Esempi:
una coccinella
|
una mosca
|
||
un’ape
|
una farfalla
|
· gli echinodermi, animali provvisti di
aculei o spine.
Esempi:
un riccio di mare
|
Un crinoide
|
GLI ANIMALI VERTEBRATI
I vertebrati, oltre a essere
simili perché possiedono uno scheletro interno, hanno anche altre caratteristiche
comuni:
- hanno un cranio che protegge il cervello e altri organi di senso
- hanno una muscolatura che permette il movimento
- hanno un sistema nervoso piuttosto complesso, che permette una intensa vita
di relazione
- hanno un sistema endocrino, cioè un insieme di ghiandole che producono gli
ormoni
- hanno una riproduzione sessuata e i sessi maschile e femminile sono
differenziati
- hanno un corpo protetto da una pelle o cute e da altre strutture (scaglie, squame, penne, piume, peli).
DIVERSI TIPI DI VERTEBRATI
Come gli invertebrati, anche i vertebrati si distinguono in
diversi tipi:
· i pesci.
Sono i vertebrati più antichi (sono comparsi circa 400 milioni di anni fa),
sono di tante forme, colori e dimensioni, ma la loro vita dipende sempre
dall’ambiente acquatico (mare o acqua dolce).
Com’è fatto il corpo di un pesce:
· gli
anfibi. Comparsi sulla Terra circa 350 milioni di anni fa, sono animali che
vivono la prima fase della loro vita in acqua e da adulti vivono sulla
terraferma, ma amano sempre l’acqua, dove tornano per depositare le uova. Nella
loro vita avviene una completa metamorfosi (= cambiamento), come puoi vedere
dall’immagine:
· i
rettili. Sono i primi vertebrati completamente adattati a vivere sulla
terraferma (sono comparsi sulla Terra circa 300 milioni di anni fa). Ce ne sono
3 ordini diversi:
- i cheloni (come le tartarughe)
- gli squamati (che comprendono i sauri – come lucertole e camaleonti –
e gli afidi – i serpenti)
- i loricati (come i coccodrilli)
Una tartaruga
|
Una lucertola
|
Un camaleonte
|
Una vipera
|
Un anaconda
|
Un coccodrillo
|
· gli
uccelli. Sono animali che si sono evoluti dai rettili circa 150 milioni di anni
fa e hanno la caratteristica di saper volare (tranne alcune specie che hanno
perso questa caratteristica, come le galline, i pinguini e gli struzzi).
La classe degli uccelli è
suddivisa in numerosi ordini, diversi per la forma del becco, delle zampe e
delle ali. I principali sono:
- i passeriformi
- i galliformi
- i colombiformi
- i rapaci
- gli anseriformi
- gli apodiformi
· i
mammiferi. Si sono originati da un gruppo di rettili, poco prima degli uccelli,
quando ancora sulla Terra vivevano i dinosauri. Dopo la scomparsa dei dinosauri
hanno occupato ogni tipo di ambiente. In tutte le specie le femmine sono
caratterizzate dalla presenza di ghiandole mammarie che producono il latte, con
cui nutrono i propri piccoli.
I mammiferi sono divisi in
- erbivori (se si nutrono di
vegetali)
- carnivori (se si nutrono di
animali)
- onnivori (se si nutrono sia di
vegetali sia di animali).
In base a come gli embrioni dei
mammiferi completano il loro sviluppo, sono divisi in 3 gruppi:
1-
i monotremi (che depongono le uova; ce ne sono poche
specie che vivono in Australia e Nuova Zelanda, come l’echidna e l’ornitorinco)
2-
i marsupiali (i piccoli nascono immaturi e completano
il loro sviluppo nel marsupio della madre; vivono soprattutto in Australia,
come il canguro e il koala)
3-
i placentati (è il gruppo che comprende la maggior
parte dei mammiferi - quasi 5.000 specie
- e ne fa parte anche l’uomo. I placentati sono classificati in numerosi
ordini: nell’immagine seguente trovi i principali di questi ordini).
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