lunedì 8 settembre 2014

206 - L'allevamento e il suo paesaggio



L’ALLEVAMENTO E IL SUO PAESAGGIO

L’allevamento è un'attività che consiste nel far crescere e riprodurre certi animali per scopi diversi:
- in primo luogo per ricavare da essi cibo, pelli e pellicce;
- ma anche per avere una forza lavoro (arare i campi, far tirare un carro, eccetera);
- oppure per farne commercio (cioè per vendere un animale a chi vuole comperarlo);
- o per praticare uno sport o un’attività ricreativa (equitazione, corrida, eccetera).

Romania: un cavallo utilizzato come forza da traino

Venditore di uccelli in gabbia a Parigi

È stato calcolato che nel mondo vengano allevati circa 70 miliardi di animali ogni anno. In Europa gli animali più allevati sono:
- il pollame (polli, galline, tacchini, oche, anitre, eccetera)
- i suini (maiali)
- i bovini (mucche, vitelli, tori)
- gli ovini (pecore, capre)
- gli equini (cavalli).

Polli
Tacchini
Maiali
Mucche
Pecore
Cavalli

Come succede per l’agricoltura, esiste anche una forma di allevamento familiare: una famiglia di contadini possiede alcuni animali (una mucca, o un maiale, o del pollame) che alleva per uso personale.

Animali da cortile in una casa di contadini in Albania

Macellazione di un maiale allevato in casa in Ungheria

C’è poi l’allevamento basato sulla pastorizia: il pastore alleva alcuni animali per avere un prodotto da vendere su un piccolo territorio. Per esempio sulle Alpi e sugli Appennini ci sono molti allevatori di bovini o di ovini, che usano il latte delle mucche o delle pecore per fare formaggi molto saporiti.
Questo tipo di allevamento viene praticato in forma nomade (gli animali vengono spostati continuamente alla ricerca di zone ricche di pascoli) o seminomade (gli animali vivono in stalle nel periodo invernale e vengono trasferiti a pascolare all’aperto in estate).

Pastorizia in Irlanda


Produzione di formaggio nelle Alpi svizzere

Ma la forma di allevamento più importante, quella che dà da mangiare alla maggioranza degli europei che vivono in città, è quella intensiva. L’allevamento intensivo vuole ricavare dagli animali quanto più è possibile, in tempi rapidi e con alti profitti; per ottenere questo c’è bisogno di un’elevata quantità di energia (sotto forma di elettricità e di combustibili) e di acqua (per abbeverare gli animali) e un grande uso di farmaci (necessari per far crescere più in fretta le bestie e per curare le malattie) e di prodotti chimici (i fertilizzanti usati nell’agricoltura per aumentare la produzione di foraggio e i mangimi per il bestiame).
Questo da una parte ha fatto aumentare negli ultimi 50 anni la produzione di carne e di latte (che costano anche meno e quindi tutti possono comperarli), dall’altra ha aggravato l’inquinamento e provocato alcune malattie negli animali: nel 1996 è scoppiato il caso della cosiddetta “mucca pazza”, nel 2003 quello dell’influenza aviaria che ha colpito 150 milioni di volatili.

Allevamento intensivo

L’allevamento intensivo viene praticato in 2 modi fondamentali: in stalle o in zone all’aperto. L’allevamento all’aperto conserva ancora qualche traccia di naturalità, quello in stalle (il più praticato) viene criticato da ambientalisti e animalisti, preoccupati per la salute degli animali (che vivono in spazi piccoli, non possono muoversi liberamente; nel caso di polli e conigli vivono in piccolissime gabbie) e per le conseguenze sull’ambiente.

Allevamento all’aperto in Normandia (Francia)

Una stalla in Islanda

Allevamento di maiali in provincia di Modena (Italia)

Allevamento di polli in Austria

Allevamento di conigli in Francia

L’allevamento crea un paesaggio particolare: i pascoli all’aperto sono recintati per non far fuggire gli animali, mentre dove ci sono le stalle si vedono grandi edifici che hanno accanto una concimaia (dove si raccolgono le deiezioni prodotte ogni giorno dagli animali), un fienile (dove si conserva il fieno, cioè il foraggio essiccato) e un silos (per i cereali e i mangimi che vengono dati da mangiare agli animali).

Silos in Francia

Ed ora alcuni animali che vengono allevati per utilizzi particolari in Europa:
- il bufalo mediterraneo italiano, allevato praticamente in tutta Italia per il latte da cui si ottiene la mozzarella di bufala e altri prodotti;

Bufali italiani

- il bisonte europeo, che, dopo la sua scomparsa in natura, è stato reintrodotto in cattività in alcuni Paesi europei, dove viene allevato solo per impedirne l’estinzione; la mandria più numerosa vive nella Foresta di Białowieża, tra Polonia e Bielorussia;

Bisonte europeo nella Foresta di Białowieża

- le oche e le anatre allevate in Francia, per ottenerne il “foie gras” dietro ingozzamento, cioè la somministrazione forzata di cibo mediante un tubo inserito in bocca, in gola e giù fino allo stomaco degli animali;

Ingozzamento delle oche in Francia

- il toro, allevato in Spagna, nel sud della Francia e in parte anche nel Portogallo, per le corride o altri spettacoli, come la corsa camarghese praticata nella Camargue (regione della Francia meridionale) dove l’animale non è un vero e proprio toro bensì un bue castrato;

Un toro durante una corrida in Spagna

- la renna, che è un animale semi-addomesticato, allevato in Scandinavia come animale da tiro o per la carne, il cuoio, le corna e il latte;

Donne Lapponi con un branco di renne

- il mulo, allevato nei Paesi mediterranei come animale da soma e da trasporto, utilizzato abbondantemente dagli alpini durante la Prima guerra mondiale;

Un alpino con il suo mulo durante la Grande Guerra

- l’asino dei Pirenei, allevato soprattutto nella Francia meridionale come animale da tiro o per il latte, da cui si ottengono alcuni prodotti cosmetici;

Asini dei Pirenei

- l’ape, allevata un po’ ovunque in Europa per il miele (il maggiore produttore di miele in Europa è l’Ungheria);

Un apicoltore nel Regno Unito

- il baco da seta, introdotto in Italia dai saraceni nel IX secolo, ebbe una notevole diffusione in Sicilia, ma la maggiore produzione di seta si ebbe nel XVIII secolo nell’Italia settentrionale; oggi l’allevamento del baco da seta è pressoché scomparso a causa della concorrenza cinese;

Allevamento di bachi da seta in Veneto (Italia) nel 1930

- lo struzzo è stato introdotto in Italia nel XIX secolo: oggi alcune aziende allevano questo animale in vari Paesi europei.

Allevamento di Struzzi in Ucraina

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