venerdì 13 marzo 2015

213 - Il settore terziario: trasporti e vie di comunicazione



TRASPORTI E VIE DI COMUNICAZIONE

La vita degli uomini non può funzionare senza il trasporto, cioè il movimento delle merci e delle persone da un luogo all’altro. Il trasporto avviene con mezzi diversi (autoveicoli, treni, navi, aerei) e grazie alle diverse vie di comunicazione, che sono di 3 tipi:
- terrestri (strade, autostrade, ferrovie, fiumi navigabili, canali)
- marittime (le rotte percorse da navi e traghetti nei mari e negli oceani, con i porti come punto di partenza e di arrivo)
- aeree (le rotte degli aeroplani, con gli aeroporti come punto di partenza e di arrivo).


LE VIE DI COMUNICAZIONE TERRESTRI

La più diffusa via di comunicazione terrestre è la strada. Una strada è un’area di uso pubblico a forma di “nastro”, formata da due o più corsie, riservata ai mezzi di trasporto su gomma. In base alle diverse caratteristiche ci sono 4 tipi di strade:
- le strade rurali (quelle che ci sono nelle zone poco abitate in campagna o in montagna)
- le strade urbane (le vie e i viali di una città grande o piccola)
- le strade extraurbane (fuori dalle città, ma molto lunghe)
- le autostrade.

Veduta aerea su una città come Vienna con tutte le sue tantissime strade

I primi che hanno costruito strade in Europa sono stati gli antichi Romani; esse servivano ai Romani per far muovere i soldati e le merci, durante l’epoca dell’impero romano.
I Romani erano molto bravi a costruire le strade: le strade principali erano larghe circa 6 metri e nelle vicinanze delle città erano lastricate, cioè ricoperte da pietre (nell’Italia meridionale erano soprattutto pietre di lava, un materiale molto duro), per non sporcarsi di fango e di polvere. Le strade secondarie erano larghe circa 3 metri.

Un tratto della Via Appia, una delle più importanti strade romane: si vede ancora il lastricato

Quando finì l’impero romano (476 d.C.) le strade andarono un poco alla volta in rovina e a volte non si vedevano più. Oggi delle strade romane restano soprattutto i ponti in pietra, che sono tra le opere più grandi della civiltà romana.

Il ponte romano di Mérida (Spagna)

Oggi, come nell’antichità, si costruisce una strada tenendo conto della morfologia del territorio, cioè di come è fatto il terreno. Perciò si dice che ci sono due tipi di strade:
- le strade di pianura
- le strade di montagna.
Le strade di pianura in Europa attraversano soprattutto la campagna dove viene praticata l’agricoltura: spesso sono lunghe e rettilinee e molte volte hanno degli alberi ai bordi. Ogni tanto entrano in un centro abitato, dove i semafori regolano il traffico in corrispondenza degli incroci; negli ultimi anni quasi tutti i Paesi europei al posto di incroci e semafori costruiscono rotatorie (o rotonde) che rendono il traffico più comodo. Anche le strade moderne hanno bisogno dei ponti per superare i fiumi, le ferrovie, le autostrade e altri ostacoli e anche i ponti moderni sono molte volte delle grandi opere di ingegneria.

Una strada nel sud dell’Inghilterra

Il ponte Storebæltsbroen in Danimarca

Le strade di montagna sono più difficili perché devono affrontare le salite. Nelle valli a U, col fondovalle largo e piatto, le strade corrono in basso accanto al torrente. Nelle valli a V, col fondovalle stretto e ripido, le strade vengono costruite sul fianco della montagna (a mezza costa) e hanno molte curve. Dove il fianco della montagna è molto ripido e la pendenza diventa molto forte, le strade salgono a zig zag con rampe (tratti rettilinei) e tornanti (curve a ferro di cavallo): il percorso è più lungo, ma questo è l’unico modo per superare il fianco ripido della montagna.

Strada di montagna in Norvegia

L’autostrada è una strada con caratteristiche un po’ diverse:
- è riservata al traffico veloce su gomma (tir, autobus, automobili, motociclette)
- permette di viaggiare per molte ore ad una forte velocità (ma sempre sotto i 150 hm/h)
- è composta da due carreggiate separate, una per ogni senso di marcia
- ogni carreggiata ha 2 o più corsie: le corsie di sinistra sono per il sorpasso dei veicoli, mentre a destra c’è la corsia per i mezzi di soccorso
- quando l’autostrada incrocia strade e ferrovie, esse o passano sopra (mediante un cavalcavia) o sotto (mediante un sottopasso)
- in molti Stati le autostrade sono a pagamento, per questo all’ingresso e all’uscita ci sono delle barriere con un operatore (= casellante) o delle macchine elettroniche per pagare il prezzo dell’autostrada (=pedaggio).

Barriera per il pagamento autostradale a Parigi

Per scavalcare gli ostacoli naturali (come valli, montagne, centri abitati, eccetera) le autostrade (come le strade e le ferrovie) hanno bisogno di grandi e alti ponti (= viadotti) o di “buchi” nelle montagne (= gallerie o tunnel): viadotti e tunnel spesso rovinano il paesaggio.

Autostrade nei Paesi Bassi

La ferrovia è quel sistema di trasporto che avviene per mezzo del treno, formato da una macchina (la locomotiva), capace di far muovere una serie più o meno lunga di vagoni agganciati tra di loro e utilizzati per il trasporto di persone e di merci. Il treno corre su un binario formato da due rotaie d’acciaio parallele, poste a una distanza fissa detta scartamento: lo scartamento “normale” in Europa è di 1435 mm.
Le linee ferroviarie sono di 3 categorie:
1- a binario singolo, per le linee secondarie che uniscono piccole città vicine;

Un treno su una linea a binario singolo in Bosnia ed Erzegovina

2- a doppio binario, per le linee che collegano le città più importanti, anche molto lontane. Sono quasi sempre elettrificate, cioè dotate di un filo continuo a 4 metri di altezza, dove passa la corrente elettrica a 3.000 volt;
3- ad alta velocità, per le linee riservate ai supertreni che collegano le città principali in poco tempo, poiché raggiungono anche i 320 km/h.

Un treno ad alta velocità Talgo 350 (AVE 102) in Spagna, il Paese in Europa che ha attualmente 
il maggior numero di chilometri ferroviari ad alta velocità

Il treno non può muoversi su terreno molto in pendenza: né in salita, né in discesa. Per questo le ferrovie hanno bisogno delle gallerie, ancor più di strade e autostrade.
La costruzione delle ferrovie ha fortemente modificato il paesaggio, soprattutto in prossimità delle grandi stazioni, dove c’è bisogno di molto spazio per far passare tanti binari.

Zona attorno a una stazione ferroviaria a Zagabria (Croazia)

Tra le vie di comunicazione terrestri si considerano anche i fiumi e i canali navigabili, sebbene in realtà si tratti di vie d’acqua.
Un fiume navigabile è un fiume lungo centinaia di chilometri, che scorre in un territorio con piccola pendenza e con portata d’acqua costante (cioè sempre con la stessa quantità d’acqua): in Europa queste caratteristiche si trovano più facilmente nelle vaste pianure centro-settentrionali (dalla Francia alla Russia).

Traffico sul fiume Elba ad Amburgo (Germania):
siamo sul vasto estuario dell’Elba, dove possono navigare anche grandi navi portacontainer

Un canale artificiale è un solco, scavato per una lunghezza di decine (o centinaia) di chilometri, che viene riempito con l’acqua di un fiume. È poco pendente, ha una portata d’acqua regolare, ma è molto costoso e molto più stretto del letto di un fiume.
La chiatta è l’imbarcazione adatta per trasportare sui fiumi e canali navigabili merci pesanti: legname, sabbia, carbone, minerali di ferro e simili. Infatti ha uno scafo lungo, per contenere molte merci, ha un fondo piatto, per galleggiare in acque poco profonde, ha delle fiancate basse, perché la navigazione avviene in acque tranquille, senza grandi onde.

Chiatta per il trasporto di carbone sul Danubio a Vienna

A volte nei fiumi europei è stato necessario costruire delle dighe per regolare la pendenza dei fiumi, costruendo come tanti “pezzi di fiume” alla stessa altezza. Le chiatte e le barche per passare da un pezzo più alto a uno più basso (o viceversa) hanno bisogno di grandi ascensori che si chiamano conche e che, fatte riempire di acqua, sollevano (o abbassano) le barche. Per superare forti dislivelli si usano molte conche consecutive.
Nell’immagine seguenti puoi vedere come funziona una conca:


Conche sul fiume Neckar (Germania)

VIE DI COMUNICAZIONE MARITTIME

Le vie di comunicazione marittime utilizzano il mare, gli oceani e i canali artificiali marittimi, come quello di Corinto in Grecia, quello di Kiel in Germania, quello di Suez tra Mediterraneo e Mar Rosso e tanti altri.

Due imbarcazioni sul Canale di Kiel (Germania)

Il punto di partenza e di arrivo di una imbarcazione è il porto; esso è un tratto di mare protetto, in cui le navi possono sostare e compiere con facilità le operazioni di carico e scarico delle merci e di imbarco e sbarco delle persone. Un porto è formato da due tipi di strutture:
- le opere portuali esterne, cioè le dighe, che chiudono in parte uno spazio chiamato bacino e rendono meno forti le onde
- le opere portuali interne, cioè banchine o moli, dove le navi si avvicinano alla costa per le operazioni di carico e scarico.
Nella seguente immagine puoi vedere come è fatto un porto:


Nei porti commerciali si caricano e scaricano le merci, nei porti per passeggeri le persone e a volte le loro automobili. Un caso un po’ particolare è quello delle navi da crociera, che a volte entrano in acque poco adatte alle grandi navi, come avviene per esempio nel bacino di San Marco a Venezia.

Una nave da crociera entra a Venezia

VIE DI COMUNICAZIONE AEREE

Le vie di comunicazione aeree utilizzano il cielo: il punto di partenza e di arrivo si chiama aeroporto, ed è una grande area pianeggiante attrezzata con 3 tipi di strutture:
- le piste di volo: esse servono per il decollo e l’atterraggio degli aerei e sono lunghe da 1 chilometro fino a 2 chilometri circa, in base alla dimensione dei velivoli. Le piste di volo hanno una pavimentazione molto robusta, perché deve resistere al peso e alle sollecitazioni trasmesse dalle ruote degli aerei. Accanto ad esse ci sono le piste di rullaggio (dove gli aerei si spostano lentamente, sulle ruote, verso il luogo stabilito per il decollo) e i piazzali di sosta (dove gli aerei si fermano per le operazioni di carico e scarico). Tutte queste azioni sono regolate via radio dalla torre di controllo;

Un aereo su una pista di volo

- i fabbricati: ce ne sono di vario tipo, in base alle diverse funzioni. L’aerostazione per le operazioni di imbarco e sbarco dei passeggeri, gli hangar (o aviorimesse) per la manutenzione e la revisione degli aerei, le zone tecniche per i carburanti, i mezzi antincendio, eccetera;
- i parcheggi esterni: essi sono di solito molto ampi e sono collegati a una rete stradale e ferroviaria tanto più fitta, quanto maggiore è la città o la regione che si serve dell’aeroporto.
Gli aeroporti utilizzano grandi spazi di terreno per le piste, i fabbricati, i parcheggi eccetera: sono dunque elementi che modificano molto il paesaggio.

L’aeroporto di Oslo (Norvegia)



SCHEDE SEMPLIFICATE (per alunni NAI):

Trasporto significa spostamento di persone e cose da un posto a un altro: per esempio
da Milano a Roma:


oppure da casa a scuola:


Il trasporto passa sulle vie di comunicazione.
Ci sono 3 tipi di vie di comunicazione:
1- vie di comunicazione terrestri (cioè sulla terra, ma anche sui fiumi e canali):


2- vie di comunicazione marittime (cioè sul mare):


3- vie di comunicazione aeree (cioè nell’aria):


I mezzi di trasporto:


Ci sono due tipi di strade:


Sistemi per superare un ostacolo:


Come è fatta un’autostrada:


Inoltre in molti Stati per usare le autostrade bisogna pagare: all’ingresso e all’uscita di un’autostrada ci sono i caselli per pagare il prezzo dell’autostrada (cioè il pedaggio).

Barriera per il pagamento autostradale a Parigi

Le ferrovie sono di 3 tipi:


Le navi e le barche partono da un porto e arrivano a un altro porto. Ecco come è fatto un porto:


Com’è fatto un aeroporto:




mercoledì 24 dicembre 2014

212 - Il settore terziario: i servizi finanziari



IL SETTORE TERZIARIO: I SERVIZI FINANZIARI

Il settore terziario offre tanti servizi alle persone; tra questi, quelli più importanti per le industrie sono svolti dalle banche e dalle Borse valori. Banche e società assicurative sono servizi usati anche dalle persone comuni.
Questi servizi non danno lavoro a molte persone, ma sono molto importanti, perché muovono il denaro, i soldi, nel mondo.


In Europa le tre città più importanti nel far muovere il denaro (cioè i tre maggiori centri finanziari) sono Londra, Francoforte e Parigi. In queste città, infatti, si trovano le sedi centrali di grandi banche e di imprese industriali multinazionali: le loro decisioni orientano l’economia di tutto il continente.
Nei maggiori centri finanziari, inoltre, hanno sede le Borse valori, degli istituti nei quali vengono vendute e comprate le azioni (cioè una parte del capitale) delle industrie, ma anche le monete e i metalli. La più importante Borsa europea è quella di Londra (la terza a livello mondiale, dopo New York e Tokyo), seguita, per volume d’affari, da quella di Parigi, e poi Francoforte, Zurigo, Amsterdam, Madrid e Milano.

    La Borsa valori di Francoforte

Molto importante per l’economia europea è anche il ruolo delle banche: esse infatti raccolgono il denaro dei risparmiatori pagando un certo interesse; questo denaro lo prestano a cittadini e imprese, che restituiscono le somme ricevute in prestito pagando anche loro un certo interesse.
Spesso le grandi banche sono proprietarie di importanti gruppi industriali, di società di assicurazioni e di beni immobili (case, terreni). Molte delle principali banche mondiali sono europee: la maggior parte è concentrata nei paesi nord-occidentali, in particolare nel Regno Unito, in Francia e in Germania.

    La sede londinese della HSBC Holding, la principale banca europea

Anche le compagnie assicurative svolgono un ruolo importante nell’economia: alcune di esse sono anche obbligatorie, come, per esempio, quella sull’automobile, che è necessaria in tutta Europa. Le maggiori compagnie operano nel Regno Unito, nei Paesi Bassi, in Francia e in Germania.

    Il tagliando dell’assicurazione auto, che va esposto nel finestrino anteriore dell’automobile


martedì 23 dicembre 2014

211 - Il settore terziario: il commercio


IL SETTORE TERZIARIO

Il settore terziario, cioè quello del commercio e dei diversi servizi, è in continua crescita in tutto il mondo. In Europa è il settore più importante per l’economia, infatti dà lavoro alla maggior parte della popolazione attiva e fornisce circa il 70% del reddito prodotto dagli Stati dell’Unione Europea.
Lo crescita del settore terziario è dovuta a 3 fattori principali:
- le nuove tecnologie delle telecomunicazioni e dell’informatica si sono molto sviluppate
- le industrie chiedono dei servizi sempre più specializzati
- i cittadini vogliono sempre più servizi nell’istruzione, nella cura della persona, nello sport e nel turismo.

La crescita riguarda tutta l’Europa, ma non è omogenea in tutto il continente: è molto avanzata nei Paesi dell’Europa occidentale e settentrionale, è meno forte nella regione mediterranea orientale ed è più arretrata nei Paesi dell’Est, dove la maggior parte dei servizi è di tipo tradizionale e le attività tecnologicamente avanzate sono poco sviluppate.
In tutti gli Stati europei, tuttavia, il settore terziario è quello in cui è più alta l’occupazione femminile; in Italia, per esempio, l’80% delle donne che lavorano è impiegato nei servizi.

Pubblico prevalentemente femminile a una conferenza sulle banche a Londra (Regno Unito)

IL COMMERCIO

Nel settore terziario l’attività più importante è il commercio, il quale è strettamente legato all’industria. L’industria, infatti, ha bisogno
- di acquistare materie prime e fonti di energia
- di vendere i propri prodotti su un mercato il più ampio possibile.
Per questo le industrie europee vengono costruite in zone dove è facile commerciare, come per esempio i grandi fiumi (in particolare il Reno, la Senna, il Rodano e l’Elba) o le coste del Mare del Nord, che da secoli sono il centro di traffici internazionali.
Non a caso i principali porti europei (Rotterdam, Londra, Le Havre, Anversa, Amburgo, Marsiglia) sono anche importanti centri industriali.

Industrie e strutture portuali nel porto di Rotterdam (Paesi Bassi)

Anzi, i grandi porti europei si trovano negli Stati più industrializzati e molti di essi sono anche porti petroliferi, perché le industrie consumano petrolio in quantità notevoli.

Una petroliera sul Tamigi

Il commercio internazionale e ancor più quello intercontinentale si svolge principalmente per via marittima, che è meno costosa rispetto a quella terrestre o aerea (questa viene usata per le merci che richiedono un trasporto rapido), soprattutto per grandi quantità di merce.
Quando la merce viene scaricata dalle navi, è necessario, comunque, per farla giungere a destinazione, caricarla su autocarri, treni o chiatte (cioè grandi barche a fondo piatto adatte alla navigazione fluviale).
Alcuni Stati europei hanno sviluppato il trasporto su rotaia (cioè con treni), poiché è meno inquinante e meno soggetto a incidenti.
Altri Stati (in particolare nell’Europa centrale) per la presenza di pianure, fiumi e canali (alcuni anche vecchi di secoli) privilegiano il trasporto fluviale su chiatte, che risulta invece poco praticabile nell’Europa meridionale, generalmente montuosa e con fiumi dalla portata irregolare.

Chiatta a Bonn (Germania)

Per il trasporto del petrolio e del gas naturale in Europa si fa uso di oleodotti e gasdotti.

Oleodotto sul Mare del Nord a Wilhelmshaven (Germania)

Il commercio, ossia la vendita dei prodotti industriali o del settore primario, può essere di diversi tipi:
-         nazionale (quando un prodotto viene venduto nello Stato dove è stato costruito)
-         internazionale (quando un prodotto venduto in uno Stato è stato costruito in un altro Stato)
-         all’ingrosso (quando i prodotti vengono venduti ai negozianti)
-         al dettaglio (quando i prodotti vengono venduti ai singoli cittadini).

Per il commercio all’ingrosso sono molto importanti le fiere commerciali, grandi mostre specializzate in cui migliaia di espositori provenienti da tutto il mondo pubblicizzano i loro prodotti. Ve ne sono di diverso tipo, fino a quello massimo rappresentato dalle esposizioni universali (o expo) che si svolgono ogni 5 anni.

L’ingresso alla Fiera di Francoforte sul Meno (Germania)

Il commercio al dettaglio è in continua espansione, ma con modalità differenti nei diversi Stati europei. Nell’Europa settentrionale e occidentale, cioè nell’Europa più ricca, il commercio al dettaglio si basa sempre più sui centri commerciali, formati da supermercati (che vendono principalmente prodotti alimentari), ipermercati (che vendono soprattutto prodotti non alimentari) e negozi di vario tipo. Spesso questi centri commerciali sono di proprietà di grandi imprese multinazionali, come la francese Carrefour, la principale azienda commerciale europea presente in 30 Stati (in Europa, America latina, Africa e Asia), con migliaia di punti vendita e centinaia di migliaia di dipendenti.

Un centro commerciale Carrefour a Bordeaux (Francia)

In questa parte dell’Europa sono in aumento anche i grandi magazzini e i negozi specializzati nella vendita di merci di tipo omogeneo: elettrodomestici, informatica, bricolage, sport, eccetera.
Negli Stati mediterranei e orientali, in quelli prevalentemente agricoli e nei centri non molto grandi, il commercio si svolge soprattutto in negozi di piccole dimensioni a gestione familiare (panetteria, salumeria, bar, merceria, negozio d’abbigliamento, cartoleria, ecc.) o in mercati (all’aperto o al chiuso) con le merci esposte su bancarelle. Anche in tali paesi, però, il settore è in trasformazione: i negozi tendono a diventare più grandi e sono sempre più di proprietà di grandi gruppi multinazionali.

Mercato all’aperto a Veliko Tărnovo (Bulgaria)

Mercato coperto a Valencia (Spagna)

IL PAESAGGIO DEL COMMERCIO

Il paesaggio è stato molto trasformato dalle attività collegate al commercio.
I porti occupano spazi costieri molto estesi e a volte, se sulla terra non c’è più spazio,  penetrano nel mare con gli avamporti, che permettono alle navi di restare anche lontano dalla costa.
Inoltre il tratto di mare in cui sorge un porto viene di solito protetto da dighe, che riducono il moto ondoso e facilitano le operazioni di carico e scarico delle navi. Lo spazio che si trova tra la diga e la costa si chiama bacino ed è pieno di moli, dove le navi possono caricare o scaricare le merci.

Il porto di Odessa (Ucraina) con le dighe e i moli

Il porto di Le Havre (Francia) con le grandi costruzioni per scaricare/caricare le merci dalle navi

I negozi, i grandi magazzini  e i centri commerciali occupano molto spazio, soprattutto nelle città
Il negozio singolo, più o meno grande, si trova in tutte le zone di una città o di un paese: la sua importanza aumenta, però, se si trova in una zona centrale (nelle grandi capitali europee, per esempio, i negozi più prestigiosi si trovano nel centro storico).
L’esterno del negozio è una vetrina sul marciapiede (o sotto i portici), elegante e illuminata anche di notte, dove sono esposti i prodotti di maggior richiamo. Sopra la vetrina (e a volte anche nella porta d’ingresso) si trova l’insegna pubblicitaria, che indica il tipo di attività svolta o la marca produttrice del prodotto in vendita in quel negozio.

Negozio di una nota marca di jeans sugli Champs Elysées di Parigi

L’interno del negozio comprende lo spazio di esposizione, con gli scaffali per gli oggetti appoggiati alle pareti, e lo spazio di circolazione dove i clienti si muovono o sostano per guardare la merce.
In un negozio lavorano solitamente il proprietario (magari con i famigliari) e alcuni commessi.

Merce esposta negli scaffali all’interno del negozio Levis sugli Champs Elysées a Parigi

I grandi magazzini hanno un esterno formato da più di una vetrina, dove sono esposti i diversi tipi di merce venduta; lo spazio interno è diviso da molti scaffali, che formano un percorso per il cliente. In un grande magazzino lavorano un direttore, molti commessi, qualche magazziniere.
Il centro commerciale è situato o in un unico grande edificio, o in una serie di edifici accostati; sorge solitamente lungo una grande via di comunicazione vicino a una città. In questo modo è comodo da raggiungere in automobile e consente di fare acquisti al chiuso, evitando i pericoli del traffico, la pioggia, il freddo d’inverno o il caldo eccessivo d’estate (è sempre dotato, infatti, di aria condizionata).
All’esterno il centro commerciale non è molto diverso dai capannoni industriali: è circondato da un grande parcheggio per i clienti, posto in prossimità dell’ingresso per i clienti, che è diverso da quello per le merci, in modo che i camion dei fornitori e le automobili degli acquirenti non si intralcino a vicenda. Nello stesso parcheggio si possono trovare anche un distributore di benzina e altri servizi, quali ad esempio un cinematografo.
Alcuni centri commerciali che sorgono nel centro di una città. Possono occupare una costruzione storica o comunque un edificio di un certo valore architettonico.

L’Altmarkt Galerie, un centro commerciale in zona centrale a Dresda (Germania)

All’interno, oltre al supermercato o ipermercato e ai vari negozi si trovano spesso grandi magazzini monotematici, ad esempio dedicati all’elettronica o al bricolage; non mancano inoltre bar, gelaterie e fast food per fare una pausa fra un acquisto e l’altro. L’interno è un luogo curato, costruito per mettere a proprio agio gli acquirenti: negozi e bar sono disposti su più piani, collegati da scale mobili; gli arredi sono scelti in modo da creare un luogo non anonimo e piacevole, con luci e lampadari di vario tipo, piante verdi, megaschermi televisivi, tavolini per sedersi, spazi gioco per i bambini piccoli e così via.
L’interno del centro commerciale Vasco da Gama di Lisbona (Portogallo)



SCHEDE SEMPLIFICATE (per alunni NAI):


COMMERCIO = VENDERE E COMPRARE QUALCOSA


LE MERCI VIAGGIANO SOPRATTUTTO CON LE NAVI:


LE NAVI ATTRAVERSANO IL MARE E ARRIVANO NEL PORTO:


COME È FATTO UN PORTO:


DAL PORTO LE MERCI VENGONO PORTATE NEI NEGOZI DELLE CITTÀ:


I VARI TIPI DI NEGOZI:

    Negozio singolo

    Grandi Magazzini

    Centro commerciale

ESTERNO DI UN NEGOZIO:


INTERNO DI UN NEGOZIO:


INTERNO DI UN CENTRO COMMERCIALE: